I nativi digitali guidano il cambiamento
L'ultima rivoluzione dello scorso millennio, la posta elettronica, sta iniziando a stancare soprattutto i più "bombardati" fra noi. L'esposizione a migliaia di messaggi alla settimana provoca solo un profondo senso di fastidio e non aiuta a raggiungere i propri obbiettivi.

Presentata come un acceleratore della comunicazione, ricordo che si diceva che la stessa transazione completata via mail sarebbe costata 1,8 USD contro i 4.3 USD necessari per fare la stessa cosa usando il telefono, la posta oggi mostra tutto il suo fastidioso rovescio della medaglia.

E cosa prenderà il suo posto?

Molte cose stanno affacciandosi e cambiando, di continuo, lo scenario:
a) Instant messaging
b) Telefonia voip
c) Meeting on demand
d) Desktop sharing
e) Web semantico

Esaminiamoli.


a) Instant messaging.
La comunicazione sincrona e dedicata all'argomento da trattare. Quella che i ragazzini chiamano, semplicemente, chat e usano con naturalezza estrema. Testuale o audio, qualche volta completata dal video, ma sempre istantanea, sincrona. Nessuno gradisce aspettare i tempi, pur della mail

b) Telefonia VOIP.
A mezza strada tra la chat audio e la telefonia tradizionale ne unisce i pregi e cerca di perderne i difetti.

c) Meeting on demand (e al volo)
La riunione non è più un evento convocato preparato e che richiede, onerosissimi, spostamenti di persone.
Ci si "incontra", al momento del bisogno in sale riunioni virtuali, preparando l'incontro con cura o convocando chi può servire al momento.
Sono nuove possibilità che avranno anche bisogno di definire nuovi modi comportamentali, usanze specifiche con il relativo "bon ton".

d) Desktop sharing.
La riunione al volo vuole anche poter disporre dei materiali utili e questi non sono altro che i "pezzi" disponibili sui vari desktop dei partecipanti. Dei semilavorati o dei lavori finiti che vengono mostrati, a turno, a tutta la riunione. In molti casi i partecipanti possono cooperare tutti sul "pezzo" che al momento risulta condiviso.

e) Web semantico.
tra le promesse dell'ormai famoso web 2.0 c'è anche questo.
Si tratta di un insieme di tecnologie ancora grezzo e non decantato ma che ha lo scopo di rendere molto più potente, precisa e fruttuosa la "ricerca" su internet.
Non ci dibatteremo più tra i milioni di pagine che contengono il termine ricercato, ma andremo molto più vicino al bersaglio.

Non ci credete?
Chiedete ai vostri figli. Il web 2.0 è una rivoluzione guidata da loro, i cosiddetti nativi digitali, entra dalle finestre dell'azienda mentre alla porta dell'ufficio del CIO bussano ancora le tecnologie legacy.
Le aziende, oggi, si interrogano su come trarre vantaggio da questa rivoluzione, che in ambito aziendale è definita Enterprise 2.0. La risposta è nella capacità di adattarsi... più in fretta degli altri.



       

26/3/2008
Vittorio Orefice

Tags :  e-mail 

1) I nativi digitali guidano il cambiamento
Pasquale 03/31/2008 3:05:09 PM

Che la posta elettronica, così come labbiamo conosciuta noi vecchi, inizi a mostare la corda, soprattutto a causa dello spam, è un dato di fatto. Di tutte le nuove meraviglie descritte nel tuo articolo, pero, non ne vedo nessuna in grado di prendere il posto della e-mail più tradizionale. Se un erede della e-mail ce, con ogni probabilità è lRSS, staremo a vedere...

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Autore
Vittorio Orefice

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