ARTICOLOILMT, per l'uso conforme ai contratti delle licenze.Vittorio Orefice18/05/2011 09:170IBM, accerta, tramite società esterne incaricate, la compliance (conformità) dell'utilizzo ai patti sottoscritti all'atto della LICENZA. Ricordo che, per il SW (vale anche per l'OPEN SOURCE!), ci sIBM, accerta, tramite società esterne incaricate, la compliance (conformità) dell'utilizzo ai patti sottoscritti all'atto della LICENZA. Ricordo che, per il SW (vale anche per l'OPEN SOURCE!), ci sono diversi tipi di accordi (EULA) che danno/negano diritti e doveri. Per conoscerli, purtroppo, occorre leggere (attentamente) pagine scritte, in legalese, da tempo tradotte, quasi sempre, in lingua del cliente. C'è scritto che il cliente si impegna a non usare di più di ciò che ha comprato, ma anche che il fornitore ha diritto di controllare. Spesso il controllo si basa sulla richiesta di documenti dell'applicazione che esprimono le grandezze da misurare. Normalmente si inizia con una lettera in cui il soggetto incaricato chiede di fornire determinati dati. Attenzione a non buttarla, confondendola con uno dei "mille" questionari che riceviamo da mezzo mondo: ha valore legali. Per molte ragioni la numerosità di queste azioni sta assumendo proporzioni molto significative, possiamo dire che è una azione a tappeto. Già, grandezze: infatti la licenza pro capite è solo uno dei metodi di vendita. Vi è pure quella a PROCESSORE un tempo semplice come quella procapite o quasi. Oggi, poichè le macchine hanno processori multipli con CORE multipli, a propria volta, e, soprattutto sono spesso virtualizzate si parla di PVU. Si paga, cioè, l'uso effettivo di un server fisico "tagliato" in fette assegnate ai vari lavori che possono anche variare nel tempo sulla base delle richieste dell'applicazione (attenzione a CAPPED e UNCAPPED in mondo UNIX). Capita quindi che non sia facilissimo sapere quanti processori hanno effettivamente lavorato, valore di picco, dall'installazione ad oggi per quel tal software. Questa grandezza (che diremo per semplicità SUBCAPACITY impegnata) è il valore in base al quale IBM ha diritto di conteggiare le PVU e pretendere il pagamento del corrispettivo. (Oltre a IBM la cosa può interessare altre compliance interne e, in ogni caso, la Guardia di Finanza ha la possibilità di contestare evasione IVA per le licenze non pagate). ILMT è una applicazione IBM, gratuita, ma a sua volta licenziata che deve essere installata dai clienti che intendono lavorare in maniera conforme al contratto, e che intendono proteggersi da rischi connessi a splafonamenti involontari che pongono a rischio anche chi intende pagare il dovuto. Per semplicità diremo che se non si controlla IBM ha diritto di addebitare in base al numero FISICO del processori. Nelle macchine virtuali questo numero di norma è un multiplo di quelli impiegati per ciascun servizio. In realtà ci sarebbe molto ancora da dire per una esposizione precisa. Preferiamo farlo, di caso in caso, nel corso di analisi, on site, svolta a titolo consulenziale e quindi riservata e comunicata solo al cliente. Nel corso di questi interventi si aiuterà il cliente a confermare, o riottenere di propria iniziativa, la regolarità di utilizzo del software adottando le misure opportune. Per approfondimenti SKYPE vorefice o cell 348 8578092.